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LE NUOVE TECNOLOGIE CI ESPONGONO A NUOVI RISCHI DI INFORTUNIO?

LE NUOVE TECNOLOGIE CI ESPONGONO A NUOVI RISCHI DI INFORTUNIO?

Il phubbing è un termine che descrive l’abitudine di distogliere l’attenzione dalle persone e dalle attività che si stanno svolgendo intorno a noi per concentrarsi sui nostri dispositivi elettronici, come smartphone o tablet.

Questo fenomeno può essere pericoloso sia sul lavoro che in auto perché può causare distrazioni e ridurre la capacità di concentrarsi su compiti importanti.

Sul lavoro, il phubbing può portare a errori, ritardi nella consegna dei progetti, problemi di comunicazione con i colleghi e veri e propri infortuni sul lavoro: immaginate un lavoratore che si è abituato per anni ed anni alla cattiva abitudine di osservare le notifiche o rispondere al telefono senza avere un ‘freno mentale’: possiamo facilmente immaginare che una formazione sulla sicurezza che cita articoli di legge, obblighi, divieti e responsabilità, ha senz’altro una base, ma senza approfondire questi temi centrali si rischia di dare un contributo davvero poco efficace alla ‘prevenzione infortuni’.

Allo stesso modo, in auto può essere pericoloso perché può causare distrazioni e aumentare il rischio di incidenti stradali. Il distrarsi dalla guida, anche per pochi secondi, può avere conseguenze gravi o addirittura fatali.

Per evitare questi problemi, è importante imparare a gestire il proprio ‘livello di phubbing’ con l’uso dei dispositivi elettronici, ad esempio, accorgendoci di quanto siamo abituati a distrarci, limitando il tempo trascorso su di essi, impostando limiti di tempo per determinate App, o rendersi conto di quando il telefono può esporci ad un rischio quando si è alla guida.

Quello che sembra che stia accadendo è che l’uso di queste tecnologie stia aumentando il fenomeno del phubbing e quindi dell’attenzione Bottom-up.

Nello specifico, sappiamo che l’attenzione può essere di tipo top-down e bottom-up, ovvero due modi diversi in cui il cervello processa l’informazione.

L’attenzione bottom-up è guidata dai segnali sensoriali esterni, ovvero dalle informazioni che arrivano dai sensi. In questo caso, l’attenzione è automaticamente attirata dalle caratteristiche salienti dell’ambiente, come ad esempio il movimento, il colore o il rumore.

L’attenzione top-down, invece, è guidata dalle aspettative e dalle conoscenze pregresse dell’individuo. In questo caso, l’attenzione è focalizzata su un obiettivo specifico in base alle informazioni che il cervello ha già a disposizione.

Entrambi i tipi di attenzione sono importanti e lavorano insieme per consentirci di processare efficacemente l’informazione. Ma come è stato detto il phubbing ha una forte correlazione con la attenzione bottom up (o anche definibile “distrazione”).

Quali pratiche possiamo usare per migliorare l’attenzione bottom-up?

La mindfulness, o pratica della consapevolezza, può essere utile per migliorare l’attenzione bottom-up, e può aiutarci a sviluppare la capacità di concentrarsi sui segnali sensoriali esterni e di ignorare le distrazioni, aumentando così la capacità di attenzione bottom-up.

Questa pratica può essere effettuata in molti modi diversi, come la meditazione, la respirazione consapevole, la camminata consapevole e l’attenzione alle sensazioni del corpo (o body scan). Ci sono anche diverse App e risorse online che possono aiutare a iniziare la pratica della mindfulness.

E’ importante notare che la mindfulness richiede pratica costante per ottenere i benefici, quindi per ottenere un miglioramento dell’attenzione bottom-up è necessario praticare regolarmente. Inoltre, può essere utilizzata in combinazione con altre tecniche per migliorare l’attenzione bottom-up, come ad esempio eliminare le distrazioni, fare esercizio fisico regolarmente, organizzare l’ambiente di lavoro, e regolare il sonno.

Ci sono diverse strategie che possono essere utilizzate per migliorare l’attenzione bottom-up e ridurre la disattenzione. Ecco alcune opzioni:

  1. Esercizi di allenamento dell’attenzione: esercizi come la meditazione, il training di attenzione o la terapia cognitivo-comportamentale possono aiutare a migliorare la capacità di concentrarsi sui segnali sensoriali esterni.
  2. Eliminare le distrazioni: eliminare le fonti di distrazione come il rumore di fondo, la luce eccessiva o gli smartphone può aiutare a migliorare l’attenzione bottom-up.
  3. Fare una pausa: prendersi una pausa ogni tanto durante un’attività può aiutare a ri-focalizzare l’attenzione e a ridurre la disattenzione.
  4. Organizzare l’ambiente di lavoro: organizzare l’ambiente di lavoro in modo tale che sia funzionale e che non generi distrazioni può migliorare l’attenzione bottom-up.
  5. Fare esercizio fisico regolarmente: fare esercizio fisico regolarmente può aiutare a migliorare la capacità di concentrarsi e ridurre la disattenzione.
  6. Regolare il sonno: dormire abbastanza e avere una routine del sonno regolare può aiutare a migliorare l’attenzione bottom-up.
La pratica formale della mindfulness puo anche essere utilizzata con micro-pratiche dell’attenzione, ovvero quelle piccole azioni ripetibili più volte al giorno, in modo non programmato ma continuo e quindi ripetuto. La pratica formale è invece un allenamento definito da un orario di inizio e uno di fine.
Esattamente, la micro-pratica dell’attenzione è una piccola azione ripetibile più volte al giorno, in modo non programmato ma continuo. Ad esempio, può essere prendere nota dei propri respiri per pochi secondi ogni volta che si è in attesa di qualcosa, come in una coda o in un semaforo.

E’ pertanto importante trovare un equilibrio tra le due pratiche e adattare la propria routine per ottenere il massimo beneficio.

E’ altresì importante comprendere che la mindfulness richiede pratica costante per ottenere i benefici, quindi per ottenere un miglioramento dell’attenzione bottom-up è necessario praticare regolarmente, e che ogni persona è unica e che quello che funziona per una persona può non funzionare per un’altra, quindi potrebbe essere necessario sperimentare diverse opzioni per trovare quella che funziona meglio per voi.
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